Itinerari

Bergamo: due città in una

Visita breve di Bergamo: a chi non ha tempo di fermarsi a Bergamo almeno due giorni, consiglio un breve itinerario a piedi nel centro storico di Città Alta

D’antica fondazione, Bergamo sorge a metà strada tra i fiumi Brembo e Serio, sugli ultimi colli delle prealpi Orobie. Il bel paesaggio accolse i Galli, poi i Romani, i Longobardi, i Franchi. Nel dodicesimo secolo Bergamo diventò un libero Comune e iniziò a lottare per salvaguardare la sua indipendenza, contro i Barbarossa e contro tutti coloro che ambivano a fare propria quella città posta in posizione tanto strategica.
Di cose in seguito ne sono successe tantissime, ma per noi che visitiamo Bergamo oggi, l’importante sono soprattutto le belle architetture e le grandi opere d’arte di cui la città ha saputo ornarsi tra una battaglia, una guerra e una rivolta.

I borghi di Bergamo:
I borghi che hanno formato Bergamo bassa – per via dei quali è detta anche “I Borgh” – sono Borgo Canale, San Leonardo, San Tomaso, Santa Caterina, Pignolo e Palazzo. Ciascuno ha una bella chiesa e vie antiche da scoprire, magari passeggiando lungo gli argini del torrente Morla, che lambisce Borgo Santa Caterina e attraversa Borgo Palazzo. Da un secolo a questa parte Bergamo Bassa trova il suo centro nella grande Piazza Vittorio Veneto, disegnata da Marcello Piacentini e ultimata nel 1934. Alla piazza è adiacente il caratteristico Sentierone, un viale pavimentato che un tempo era la stazione delle carrozze trainate da cavalli.
Sul Sentierone si affacciano il teatro cittadino, intitolato a Gaetano Donizetti, compositore a cui Bergamo diede i natali, e la chiesa dei santi Bartolomeo e Stefano, che conserva la celebre Pala Martinenco, uno dei capolavori del periodo bergamasco di Lorenzo Lotto.

Restando a lavorare in città per vari committenti dal 1512 al 1525, il Lotto ha lasciato a Bergamo – in particolare a Bergamo Bassa – molte opere straordinarie. Se ad esempio alla Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano si prende la Via di Torquato Tasso, bastano pochi passi per godere,  conservata nella chiesa di Santo Spirito, della bellezza di un altro suo grande dipinto, una Madonna col Bambino in trono in cui la Vergine e suo figlio sono attorniati dai santi Caterina, Agostino, Sebastiano e Antonio Abate.  Da questa chiesa ,  risalendo via Pignolo, si trova l’Oratorio si San Bernardino, che conserva anch’esso, dietro l’altare maggiore, una Madonna col Bambino e Santi, dipinta dal Lotto nello stesso anno della precedente, il 1521. In quest’ultima, la presenza  di San Giuseppe e l’atteggiamento poco ieratico della Vergine rendono la scena più intima e forse anche più realistica, più vera. Sempre nella Città Bassa, anche la chiesa romanica di San Michele al Pozzo Bianco custodisce un capolavoro del Lotto: una cappella interamente affrescata da lui. E’ dedicata  alla vita della Madonna, dalla Natività all’ Annunciazione, dalla visitazione allo Sposalizio.

PIAZZA VECCHIA , I LEONI E LE MURA
Qualche capolavoro del Lotto, però ,si trova anche nella Bergamo Alta. Per raggiungerla, dai “borgh” si può andare a piedi , salendo gli Scorlazzini (scalinate che partono  da diversi punti della Città Bassa ), in automobile (ma non la domenica pomeriggi ) con l’autobus o con la funicolare, il mezzo prediletto dai turisti per il panorama suggestivo che offre. Appena arrivati , si capisce subito che la Sìta òlta merita tutta la sua fama. Cinta da bastioni cinquecenteschi, che risalgono al periodo dalla dominazione veneziana, è una città medievale rimasta pressoché intatta nonostante il passare dei secoli. Il suo cuore è la Piazza  Vecchia, con i leoni della fontana Contarini, il Palazzo della Ragione, la Torre civica detta Campanone, le case patrizie e le logge. A sud della piazza si trovano il Duomo, la Cappella Colleoni, gioiello del Rinascimento lombardo, e Santa Maria Maggiore,  con le tarsie del coro illustrate da scene bibliche. Furono realizzate da Giovanni Francesco, Capoferri, Giovanni Belli e altri artisti, ma su disegni eseguiti quasi esclusivamente da Lorenzo Lotto. Qui si trova anche la tomba di Donizetti.  Per gli estimatori del maestro, autore dell’Elisir d’amore, è aperta al pubblico la casa dove nacque nel 1797. Sorge a  poca distanza da  Santa Maria Maggiore , nell’antico Borgo Canale, ed è gestita dalla Fondazione Donizetti.

UNA CHICCA PER CHI AMA IL VERDE
Tra le perle della Città Alta, in via Colle Aperto si trova uno straordinario orto botanico, che merita davvero di essere conosciuto e visitato. Sorge su uno spalto all’ estremità nord – ovest  delle mura venete. Per raggiungerlo è necessario percorrere una scala di 141 gradini. La pace e la vista ottenuti con questo piccolo sforzo ripagano ogni fatica. Grazie a studio e cure costanti, su una superficie di soli 2.400 metri quadrati convivono qui oltre 1,200 taxa. L’ orto botanico “ Lorenzo Rota” è un fantastico hortus conclusus , un trionfo della bellezza del Creato che offre fior di loto e papiri, palme del Madagascar, canna da zucchero e cactus a candelabri, ma anche tante piante tipiche delle nostre regioni che, spesso ormai non conosciamo più.

Info su: Mena Santoro

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